Generation Now è un progetto lanciato a livello internazionale nel 2016 da Havas Lynx che ha approfondito le caratteristiche e le attitudini della nuova generazione di medici millennials. Recentemente Havas Life Italia, in collaborazione con IPSOS e con il contributo incondizionato di Sanofi Genzyme Italia, ha sviluppato una ricerca quantitativa basata su un campione di 152 medici composto da specializzandi (61%) e specializzati, presso 3 città campione (Milano, Roma e Napoli).
La ricerca italiana[1] ha analizzato non solo il profilo e l’impatto dei medici millennials ma anche le loro ambizioni, al fine di delineare un quadro d’insieme del contesto in cui operano e di come la professione di medico potrà evolvere nel corso del tempo.
L’iniziativa nel suo complesso, i risultati della ricerca italiana e gli sviluppi futuri del progetto sono stati oggetto di un evento[2] dedicato che ha avuto luogo presso l’auditorium Sanofi il 22 giugno 2018.
La professione medica nel futuro
Il sondaggio condotto nel luglio 2016 dall’American Medical Association (AMA) Physicians’ motivations and requirements for adopting digital clinical tools ha visto il coinvolgimento di circa 1.300 medici statunitensi (equamente suddivisi tra medici di medicina generale e specialisti) tra i 28 e i 65 anni con almeno 20 ore di assistenza diretta al paziente a settimana. L’AMA ha condotto questo studio con l’obiettivo di rilevare le opinioni dei medici sulle nuove tecnologie in fase di sviluppo.
I risultati dello studio dimostrano che i medici sono ottimisti sull’innovazione tecnologica nell’ambito della salute digitale e sul suo potenziale rivoluzionario. Complessivamente, l’85% dei medici ha riscontrato vantaggi nell’utilizzo di strumenti innovativi nella cura dei pazienti, in particolare nel garantire una maggiore efficacia nella pratica clinica, nell’offrire migliori livelli di safety al paziente, nel poter assicurare una maggiore accuratezza diagnostica, nonché nel ridurre il rischio di burnout del medico e nel miglioramento costante della relazione medico-paziente.
Il dottor James Madara[3], CEO dell’AMA, ha inoltre evidenziato la proliferazione incontrollata di app non evidence based dirette ai pazienti/consumatori, un fenomeno che potrebbe compromettere il rapporto e la collaborazione tra medico e paziente con la logica conseguenza di incidere negativamente, allo stesso tempo, anche sui flussi di lavoro. La sua preoccupazione, condivisa da molti medici, è che una presenza eccessiva della tecnologia non validata scientificamente nell’assistenza sanitaria possa peggiorare la qualità delle cure.
Per questo motivo, l’essere a conoscenza delle evidenze scientifiche, soprattutto le più recenti, sarà sempre più importante, in particolare per i giovani medici per essere sempre più aggiornati sugli sviluppi della tecnologia (nello specifico per quanto concerne data analytics e real world evidence).
Il ruolo della tecnologia
Il settore dei digiceuticals, ovvero dei digital therapeutics, si sta sviluppando in maniera sempre più rapida. La digital disruption ha visto l’ingresso di aziende che si occupano di pura tecnologia che stanno cominciando a cambiare radicalmente l’approccio alla cura sia dal punto di vista dei clinici, sia da quello dei pazienti.
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA) ha recentemente avviato un programma per la certificazione delle app come dispositivi medici (medical devices)[4]. Tale procedura, avviata nel settembre 2017, vede il coinvolgimento non solo di aziende farmaceutiche quali Roche e Johnson & Johnson, bensì anche di Apple, Fitbit e Samsung.
Le app, in combinazione con i medical devices e i social media, oltre a migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti, potrebbero rappresentare in alcuni casi una vera e propria alternativa al trattamento farmacologico.
Un esempio in tale contesto è rappresentato dall’azienda high tech Virta Health che ha sviluppato una app che, in maniera integrata attraverso l’interazione con un dispositivo medico e l’utilizzo dei social media, permetterebbe di ridurre l’utilizzo dei farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2, contribuendo anche alla riduzione del peso dei pazienti. I risultati inerenti il potenziale utilizzo sono stati pubblicati di recente sulla rivista Diabetes and Therapy[5] del gruppo Springer Nature.
Tale avanzamento della tecnologia e dell’intelligenza artificiale potrebbe mettere a rischio il ruolo di alcune professioni mediche. Una di queste è, per esempio, la professione del radiologo. A questo proposito, in un articolo pubblicato sull’Harvard Business Review[6], si evidenzia come per i clinici sarà sempre più importante aggiornarsi sulle nuove tecnologie, in maniera da poter migliorare l’outcome per i pazienti.
Il rapporto medico-paziente
La rivoluzione digitale avrà un profondo impatto sul modo in cui i medici e le organizzazioni di assistenza sanitaria interagiscono con i pazienti. È verosimile che nel corso dei prossimi anni, i contatti faccia a faccia tra pazienti e medici diventeranno meno comuni con interazioni sempre più mediate da dispositivi elettronici. Già oggi in sistemi sanitari altamente sviluppati (come negli Stati Uniti, in Europa e in Israele) molte attività dedicate all’assistenza sanitaria e alle cure dei pazienti sono supportate da una vasta gamma di tecnologie come le cartelle cliniche elettroniche e personali (EHR, electronic health records), i dispositivi biometrici e di telemedicina e applicazioni Internet dedicate ai pazienti. È sempre più essenziale, pertanto, per i giovani medici, comprendere e gestire al meglio queste nuove tecnologie e con esse la mole di informazioni generate, in costante aumento[7].
È importante tuttavia continuare a considerare la professione del medico come un’esperienza real life centrata sul paziente e orientata all’apprendimento, per evitare derive incentrate unicamente sulle esperienze di laboratorio e sugli algoritmi guidati dalla tecnologia[8].
La spesa sanitaria
Il ruolo del medico millennial sarà ben diverso da quello di un esecutore materiale che subisce i diktat dei cosiddetti “payors”, ovvero di coloro che decidono come gestire la spesa sanitaria. Come sostiene il NEJM, in un futuro che è già presente negli Stati Uniti, i medici dovranno identificare le opportunità per migliorare le prestazioni riducendo i colli di bottiglia per l’accesso alle cure e i tempi di attesa dei pazienti, con una sempre maggiore personalizzazione delle cure, basata anche su big data e analisi statistiche[9].
L’assistenza medica sarà progressivamente sempre più garantita attraverso moderne tecnologie quali telemedicina e digital therapeutics.
Il ruolo delle aziende farmaceutiche
Le aziende farmaceutiche stanno investendo sempre di più in un’ottica di integrated care, anche attraverso programmi di supporto ai pazienti e partnership con aziende terze, non del settore.
Sanofi e Innovation Health – una compagnia assicurativa gestita congiuntamente da Inova e Aetna – hanno annunciato nel corso del mese di settembre 2017 un programma pilota[10] che esamina l’impatto delle strategie di salute digitale per migliorare la cura dei pazienti con diabete di tipo 2.
Nel mese di marzo 2018 Novartis ha avviato una collaborazione con Pear Therapeutics[11] per sviluppare nuove terapie digitali di prescrizione, applicazioni software progettate per trattare efficacemente le malattie e migliorare i risultati clinici per i pazienti. Novartis e Pear lavoreranno insieme per lo sviluppo di nuovi trattamenti destinati a pazienti con schizofrenia e sclerosi multipla. Le applicazioni sviluppate da Pear, basate su trattamenti clinicamente provati come la terapia comportamentale cognitiva, possono essere prescritte in maniera congiunta a terapie farmacologiche.
Le fonti di aggiornamento del futuro
Il concetto di life-long learning e autoapprendimento è sempre più importante per i giovani medici. L’accesso a fonti di qualità disponibili ovunque è essenziale, in particolare anche attraverso corsi di educazione continua in medicina a distanza (FAD ECM) e accesso alla letteratura scientifica internazionale. La gran parte dei clinici universitari e ospedalieri in Italia, per esempio, accede online attraverso il proprio ente di appartenenza a migliaia di riviste indicizzate e con Impact Factor, nonché libri elettronici messi a disposizione dalle principali case editrici, ad esempio per Springer Nature oltre 700 riviste di medicina clinica e life sciences.
Con l’obiettivo di approfondire ulteriormente questo ambito, Springer Healthcare e Havas Italia supporteranno – come primo passo – un gruppo di giovani professionisti sanitari nella stesura e submission di un paper a una rivista indicizzata. Il focus principale riguarderà il ruolo che riveste l’innovazione per gli operatori sanitari del terzo millennio, con particolare attenzione alla valutazione del modo con cui dispositivi medici, intelligenza artificiale e app possano influire sui risultati clinici.
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Bibliografia
- Generation Now. Edizione italiana. 2018 Accessibile all’indirizzo: https://www.havaslife.it/wp-content/uploads/Whitepaper_GenerationNow_ITA.pdf
- Generation Now. Meet Sanofi. 2018 Registrazione dell’evento accessibile dal profilo Facebook di Sanofi Italia https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1039353262894023&id=452455894917099
- Doctors Are Growing to Like Digital Health Tools, Says the American Medical Association (AMA). Mass Digital Health. 2016 Accessibile all’indirizzo: https://www.massdigitalhealth.org/news/doctors-are-growing-digital-health-tools-says-american-medical-association-ama
- FDA. Digital Health Software Precertification (Pre-Cert) Program. 2018 Accessibile all’indirizzo: https://www.fda.gov/MedicalDevices/DigitalHealth/DigitalHealthPreCertProgram/default.htm
- Hallberg SJ, McKenzie AL, Williams PT et al. Effectiveness and safety of a novel care model for the management of type 2 diabetes at 1 year: an open-label, non-randomized, controlled study. Diabetes Ther 2018;9:583-612
- Davenport TH, Dreyer KJ. AI will change radiology, but it won’t replace radiologists. Harvard Business Review 2018 Accessibile all’indirizzo: https://hbr.org/2018/03/ai-will-change-radiology-but-it-wont-replace-radiologists
- Weiner JP. Doctor-patient communication in the e-health era. Isr J Health Policy Res 2012;1:33
- Fred HL. The downside of medical progress: the mourning of a medical dinosaur. Tex Heart Inst J 2009;36:4-7
- Pearl RM, Fogel AL. New physicians will need business school skills. NEJM Catalyst 2017 Accessibile all’indirizzo: https://catalyst.nejm.org/new-physicians-need-business-school-skills/
- Muoio D. Sanofi, Aetna-Inova JV target diabetes with digital therapeutic pilot program. Mobihealthnews 2017 Accessibile all’indirizzo: https://www.mobihealthnews.com/content/sanofi-aetna-inova-jv-target-diabetes-digital-therapeutic-pilot-program
- Novartis and Pear Therapeutics to develop digital therapeutics for patients with schizophrenia and multiple sclerosis. Comunicato stampa 2018 Accessibile all’indirizzo: https://www.novartis.com/news/media-releases/novartis-and-pear-therapeutics-develop-digital-therapeutics-patients-schizophrenia-and-multiple-sclerosis