Accademia, ricerca e impresa si incontrano a Napoli per parlare di Health Technology Assessment e Market Access

Francesco Schiavone e Daniele Leone

Market Access e Wearable Health Technologies

Il lavoro illustra le principali evidenze e/o criticità attuali riguardo il market access (MA) delle wearable health technologies (WHT), tecnologia sanitaria emergente nel panorama delle medical devices. Le continue trasformazioni del business healthcare portano necessariamente all’adozione di strategie di MA utili ad eliminare le principali barriere che si frappongono tra il farmaco e il paziente. Secondo i dati dell’Osservatorio Wearable Italia, nel nostro Paese le wearable technologies trovano applicazione soprattutto nel settore medicale, coinvolgendo il 47% delle aziende italiane operanti in questo business. Lo studio, partendo dagli elementi tipici del MA, delinea quali siano le tendenze in tema di WHT (es. modelli di rimborso) fornendo spunti di riflessione e considerazioni strategiche per i principali attori del sistema (aziende sanitarie, imprese farmaceutiche e imprese high-tech, payors).

Pina Boccia, Floro Ernesto Caroleo, Domenico Salvatore, Patrizia Belfiore, Giorgio Liguori, Ersilia Troiano

Progetto di ricerca: L’intervento dietetico qualificato: uno strumento privilegiato e vantaggioso per la tutela della salute?

Gli scenari di Salute Pubblica dell’ultimo cinquantennio hanno visto un importante mutamento del pattern di salute delle popolazioni.
Il progresso medico-scientifico e il miglioramento delle condizioni igieniche e di vita hanno certamente svolto un importante ruolo nella riduzione della prevalenza globale delle malattie infettive. Tuttavia, il significativo cambiamento dello stile di vita ha contribuito ad un brusco e preoccupante incremento delle patologie croniche non trasmissibili, che costituiscono un pesante fardello per la salute pubblica a livello globale, oltre che la prima causa di morte in assoluto. Il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanit๠mostra come, indipendentemente dal livello di sviluppo economico, le patologie croniche non trasmissibili, ed in particolare le patologie cardiovascolari, i tumori, le patologie respiratorie croniche ed il diabete, rappresentino circa il 75% delle cause di morte in Europa; in particolare in Italia il 92%² dei decessi totali è ascrivibile a malattie croniche non trasmissibili.
Oltre ad avere un notevolissimo impatto sui determinanti di salute, il costo sociale e sanitario di queste patologie è elevatissimo: basti solo considerare fattori quali spesa farmaceutica, assistenza ospedaliera, assistenza in lungodegenza, nonché costi per la società legati alla mancata produttività.
Si stima che il budget impiegato per la cura delle malattie croniche non trasmissibili corrisponda a circa il 70 – 80% del budget totale che i Paesi europei spendono per la salute³.
Non esiste una causa unica e identificabile, ma un’ampia gamma di fattori di rischio modificabili, oltre ad una suscettibilità genetica. I principali fattori di rischio sono cattiva alimentazione, inattività fisica, tabacco, consumo nocivo di alcol⁴.
In tutte le patologie in cui l’alimentazione gioca un ruolo importante, la terapia nutrizionale svolge una funzione fondamentale nella prevenzione e nel processo di cura.
La letteratura internazionale⁵ è ricca di studi che dimostrano come la gestione nutrizionale delle patologie croniche non trasmissibili rappresenta, non solo un potentissimo strumento per contribuire alla salute globale della popolazione, ma anche per ridurre i costi sanitari e sociali per la collettività.
Nonostante i riconosciuti effetti positivi, la nutrizione non è ancora al centro delle politiche sanitarie, soprattutto a causa della contrazione progressiva delle risorse a disposizione dei sistemi socio—sanitari. Inoltre, essendo in Italia molto scarsi i dati disponibili sui benefici economici dell’intervento dietetico, probabilmente non si riesce ancora ad apprezzare e a valorizzare l’intervento nutrizionale.
Il ruolo della valutazione economica assume dunque carattere prioritario proprio in virtù di una doppia funzione: quella di introdurre elementi di benchmark nei processi decisionali di governance della spesa sanitaria e quella di fornire elementi vantaggiosi a supporto di una spesa razionale.
È necessario iniziare ad esaminare attraverso le tre differenti analisi di valutazione economica (analisi costo-beneficio, analisi costo-efficacia e analisi costo-utilità) le prestazioni dietietico-nutrizionali erogate a livello nazionale, allo scopo di individuare quelle più convenienti in termini di benessere sociale.
L’obiettivo del progetto di ricerca è dunque quello di valutare in termini quantitativi in che modo i Dietisti, professionisti sanitari che forniscono un supporto nutrizionale qualificato in contesti individuali e di comunità, possano rappresentare il punto di riferimento per interventi efficaci, di elevata qualità e a basso impatto economico sulla società.
Infatti il risultato atteso più importante è quello di portare evidenze scientifiche sul valore aggiunto dell’intervento dietistico nei SSR italiani. In tal modo, si potrà contribuire alla valorizzazione della nutrizione del singolo e della collettività quale centro delle politiche di salute, e definire così best practice di interventi nutrizionali sul territorio nazionale.

Bibliografia

1. World Health Organization. Integrated surveillance of Noncommunicable diseases (iNCD), A European Union-WHO project., 2015
2. World Health Organization. Noncommunicable diseases country profiles 2014
3. Withrow D, Alter DA. The economic burden of obesity worldwide: a systematic review of the direct costs of obesity. Obes Rev 2011; 12: 131-41
4. World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases, 2014
5. SEO Economics Research. Cost-Benefit Analysis of Dietary Treatment. SEO Report No. 2012-76A – ISBN 978-90-6733-668-0

Alessandro Scaletti e Patrizia Belfiore

HTA e HS: le esperienze della Società Italiana di Health Horizon Scanning

I sistemi sanitari rappresentano una sorta di grande contenitore nel quale sono di volta in volta immesse nuove tecnologie che vengono proposte come “innovazioni” portatrici di guadagni marginali in termini di salute e sono associate ad un incremento dei costi assistenziali.

Tuttavia, la disponibilità di un numero crescente di tecnologie, sempre più sofisticate, ha reso indispensabile lo sviluppo di sistemi di raccolta e valutazione delle informazioni disponibili, capaci di poter supportare le decisioni circa la loro adozione ed un utilizzo appropriato e preciso.

Al fine di massimizzare i risultati in termini di salute, nel rispetto delle risorse disponibili, occorre adottare un’ottica anche manageriale che tenga conto, in primis, della salute dei cittadini ma che poi garantisca anche la salute delle casse regionali. Per riuscire in tale intento, e proprio al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse, già da anni è possibile fare ricorso ad analisi valutative in grado di fornire informazioni utili a supportare la scelta, lo sviluppo, l’adozione e l’utilizzo di una nuova tecnologia sanitaria, che sotto tutti i punti di vista si proponga come più performante rispetto a quelle già in uso; ciò, con la consapevolezza che, a differenza di quanto accade in altri ambiti, le nuove tecnologie sanitarie si presentano sul mercato con costi quasi sempre maggiori, giustificati da migliori livelli di performance, di sicurezza e di efficacia rispetto alle preesistenti.

In questo contesto, si è affermato l’Health Technology Assessment (HTA), che fornisce svariati protocolli attraverso i quali i policy makers possono valutare l’appropriatezza e l’efficacia degli interventi sanitari, da un punto di vista multidisciplinare.

In un clima variegato di esperienze,  nel 2009 in Campania è nata la Società Italiana di Health Horizon Scanning (SIHHS) per volere di un gruppo di cultori della materia, universitari ed ospedalieri, tutti consapevoli dell’esigenza di doversi dotare di strumenti forti, in grado di aiutare i decisori clinici, organizzatori, amministratori, politici ed altri decision makers. Obiettivo della SIHHS è stato sin dalla nascita quello di coniugare ricerca e management, creando quindi un rapporto con il mondo dell’industria sanitaria, attore importante in questo processo di miglioramento dell’efficienza e della qualità dell’assistenza. Negli anni, la SIHHS, oltre a molteplici attività editoriali e convegnistiche, ha realizzato diverse “sperimentazioni” riguardanti l’ambito clinico, chirurgico, preventivo ed organizzativo.

Raffaele Fabbi

Il mercato italiano dei medical devices

Nel settore sanitario i medical devices stanno acquisendo un’importanza sempre maggiore. Negli ultimi quaranta anni si è assistito ad un incremento esponenziale dell’utilizzo di dispositivi medici nella pratica clinica. Ciò è stato possibile grazie ai progressi avuti in varie discipline scientifiche e ad un mercato sempre più redditizio: il fatturato in Italia nel 2015 ha superato i 18 miliardi di euro ed il trend è in continua crescita. In un settore caratterizzato da un alto tasso di innovazione e da risorse finanziarie sempre più limitate, il ricorso a valutazioni economiche diventerà uno strumento utile al decisore per adottare il criterio di scelta più opportuno. La regionalizzazione della sanità, inoltre, ha comportato la moltiplicazione degli stakeholders implicati nel processo decisionale. Ciò ha spinto le aziende del settore a creare una nuova disciplina in grado di superare questi ostacoli e creare “valore” aggiunto al prodotto: il Market Access Sanitario.

Fabrizio Bellia

Market access e valutazioni economiche nell’imaging diagnostico

Il Market Access e gli strumenti quali l’HTA rappresentano una notevole risorsa per il settore Healthcare e possono contribuire a generare valore sia per le aziende del settore che per la collettività tutta. Il ruolo degli operatori in sanità è oggi quello di aumentare la qualità dei servizi e prodotti offerti ponendo molta attenzione sulla sostenibilità economica per il SSN. Attraverso un case study si è provato dimostrare come l’innovazione tecnologica non sia sempre sinonimo di aumento dei costi e come il ruolo delle valutazioni economiche in sanità sia anche quello di proporre delle riorganizzazioni che possano portare valore aggiunto per il nostro SSN.